L’associazione Don Giulio Farina cerca volontari sprint.

«Ti accompagno in ospedale»
Un gruppo di volontari dell’associazione Don Giulio Farina provvede al trasporto gratuito di pazienti in chemioterapia o radioterapia all’ospedale San Gerardo di Monza o in altri ospedali del circondario. Diversi autisti (ad oggi: Icilio, Alfredino, Andrea, Corrado, Dario, Fausto, Giuseppe, Renzo, Vanni) si avvicendano alla guida di un Fiat Qubo bianco ecologico donato da Inner Wheeler di Monza e una Renault Clio donata da una generosa sostenitrice della Don Giulio Farina che ha deciso che per l’età preferiva rinunciare alla guida,  ma pur essendo tanti, non bastano ancora.

Nel 2017 sono stati effettuati ben 2100 viaggi, per un totale di circa 23.000 km. Nel 2018 fino ad ottobre sono già stati compiuti 1.900 viaggi per un totale di circa 19.500 km.

Se avete necessità del nostro trasporto solidale chiamate Dario al numero 348 7125595.

Da lunedì 18 maggio 2020 i nostri autisti volontari hanno ripreso il trasporto dei pazienti, con tutte le norme di sicurezza.
Il numero di riferimento per chiedere questo servizio è rimasto invariato .

Stante le attuali disposizioni regionali, i pazienti e i loro accompagnatori dovranno essere in possesso dell’autocertificazione per motivi di salute.
Per praticità su uno stesso foglio potranno apporre date successive.
A fine ciclo di cura/trasporto sarà nostra cura conservare in segreteria le autocertificazioni.

Naturalmente possiamo accompagnare i pazienti e gli eventuali accompagnatori, che dovranno essere muniti di mascherine e guanti, solo fino all’ingresso della struttura sanitaria e qui li attenderemo alla fine della terapia.
A bordo delle auto è prevista una confezione di liquido igienizzante per l’abitacolo Sanitouch, approvato dall’OMS contro il Coronavirus, con diffusore da usare dopo ogni trasporto.
Ci sarà anche a disposizione dei pazienti e accompagnatori, prima di accedere ogni volta all’auto, un dispenser a contenuto idro-alcoolico per la disinfezione dei guanti.

Cerchiamo altri volontari al volante!
Se, oltre alla patente, hai un cuore generoso e qualche ora libera, fatti avanti. Tipicamente l’impegno richiesto è di mezza giornata a settimana, spesso dal mattino presto, viste le esigenze di alcune terapie specifiche, e a volte a pomeriggio inoltrato. La zona di servizio è fondamentalmente la provincia di Monza, quasi sempre nel raggio di 10 km dal San Gerardo, con solo qualche rarissima puntata in località fino a una ventina di km. Per maggiori informazioni consulta le receptionist della Don Giulio Farina, all’ingresso del day hospital oncologico del San Gerardo; oppure telefonaci (0392333405, giorni feriali fra le 10 e le 13). Se lo preferisci, inviaci una e-mail all’indirizzo ass.dongiuliofarina@asst-monza.it o scrivici direttamente dal pannello Diventa volontario indicando espressamente questa tua disponibilità.

Testimonianza di uno dei nostri «volontari al volante»
Enzo era entusiasta di far parte della nostra squadra piloti. Annette grande importanza alla relazione umana con i suoi passeggeri: «Se la prima volta ti senti un po’ a disagio al fianco di persone che, sai, stanno vivendo un difficile periodo di ansia, di sofferenza, di timore, ti accorgi subito che basta introdurre un argomento, anche futile, e sono loro a toglierti dall’imbarazzo, quasi sollevate di vivere quella mezz’ora in auto come una parentesi di normalità. I più infatti amano aprirsi, come con un conoscente o un amico: e si parla delle preoccupazioni e delle gioie familiari, degli hobby, delle realizzazioni di vita, del lavoro, attuale o passato; ma anche della malattia, della battaglia che stanno vivendo. Tutti mostrano una sorprendente serena consapevolezza, e anche fiducia, spesso certezza, che è solo questione di tempo per uscirne. Ciò, si comprende chiaramente, perché rassicurati dalla competenza e dalla dedizione dei medici e di tutto il personale sanitario che li segue. Devo a loro, ai miei pazienti (così li consideravo, quasi come se la loro guarigione dipendesse da me) se oggi penso all’ospedale come un luogo di speranza più che di sofferenza. E quando la volta dopo ci si rivede, si riprende da buoni amici da dove ci si era interrotti.»